18 gennaio 2007

Dei due ciuffi corti di baffi posati sul labbro si intravedevano soltanto le guance paffute dietro.
Illusione ottica:riusciva a nascondere una corpulenta massa muscolare come abile illusionista.
Usava passere su un oggetto u su un’altro le mani cicciotte senza lasciare impronte.
Spesso lo si sorprendeva ad accarezzare le superfici di marmo della casa, l’acciaio dei ripiani,il vetro delle porte senza che lui avesse coscienza del gesto.
Diceva che suo vizio e sua virtù stava nell’alchimia che separa abilmente gesto e suono.
Sorrideva,sorrideva sempre. Lo si poteva apostrofare banalmente con quella parola “buono”, che spesso rimane imprigionata in gola per scarsa veridicità.
Non ne ricordo il nome,ma molti possono dire di averlo visto vagare a lungo e senza meta, nel girone degli invidiosi.
Bontà sua,non era in grado di stringere le mani,nemmeno a concepire lo slancio che muove una carezza al viso di quella donna che desiderava.
Che guardava dormire.
E nel guardarla adorava sentire la litania che suona la Sua cassa toracica nel ritmato espirare-inspirare.
Come già dicevo c’è chi se lo ricorda ad errare nel girone degli invidiosi.
Invidiava l’audacia.
La tenacia.
Il fascino che può sprigionare uno sguardo abilmente allenato.
Lui, brama e tormento, non conosceva né specchio né silenziosi esercizi da consumare in camera,addestramento per arditi.
Bontà sua,morì divorato dal sentimento pungente che consumò prima la sua prorompenza corporale poi fece cadere uno ad uno i baffi ancora morbidi per l’età acerba palesando le sue guance ora divenute scarne.

Uccise chi ghermiva la sua amata.
Accostato dunque al doppio vizio scelse quello dominante della codardia.
S’uccise per paura,non per amore.

la paura come vizio capitale.

saga in sette tempi.

superbia
accidia
lussuria
ira
gola
invidia
avarizia

11 gennaio 2007

la tregua che non c'è

www.youtube.com/watch?v=HOU-p_P9vMQ

10 gennaio 2007

etichette

Potrai cambiare volto
se vuoi che vada via
potrai cambiare nome
se vuoi mandarmi via
potrai scriverti in faccia
stasera non ho voglia di nessuno
ma niente mai di me
ti giuro
confonderai.

3 gennaio 2007

che schifo

Per eccessivo zelo,forse per casualità mi vuoi ricordare che tutti i gatti sono grigi.
Interiorizzo in quel modo bizzarro e scelgo dal mazzo la carta meno peggio.
La guardo. Me la rigiro tra le mani come se fosse una risposta.
Ma la verità, mio caro Sam è che non tutti i gatti sono grigi, e che questo sette di quadri non è un’ alternativa. La butto via.
Gioco a fare il circo.
Odore di segatura lievemente pulita.
Chiuso. C’è puzzo tremendo di chiuso.
Di popcorn caduti per terra e pestati. Di capricci infantili.
Cuccioli di tigre narcotizzati che diligentemente accompagnati diventano co -protagonisti di una fantastica foto da appendere in salotto.
Ho male.
Ma a quanto pare non trovo né medicina né causa.
Un epidemia. Fumo grigio inspirato distrattamente e conseguenze.
16.25 orario insolito per far squillare il telefono.
Ma la verità è che quando le briglie vengono strappate dalle mani tutti diventano colpevoli.
Punta di compasso e semicerchio tracciato:anfiteatro bidimensionale e plotone d’esecuzione.
Gettatemi pure in pasto al leone più affamato.
Il solito tendone, il solito rivolo di acqua sporca.
I soliti commenti che non vengono compresi.
Andava meglio quando Leon ripeteva a tutti noi
Che sarebbe stato meglio lasciar trainare i carri dagli uomini
Non più dalle bestie.
Proprio nell’istante in cui il sipario è ancora chiuso.
Chi l’ha detto che lo show deve andare avanti?
Sono finiti certi romanticismi,
certe coerenze tipicamente retrò.
Basterebbe stringere una ad una le mani di quegli impostori e
“Ci scusiamo per l’imperdonabile imprevisto!” e biglietto rimborsato.
La psichedelia non è più cosa mia
Mi siedo sul seggiolino in punta alla fila A corridio centrale..
È tardi per iniziare, troppo presto per finire.
Fumo.
Mi piace respirare questo posto quando non ci sono clienti né esercizi di preparazione.
Piaceva anche a Luise.
Che se ne andò dicendo piove ogni tanto anche dentro di me.
No,non è caduta dal trapezio come molti vogliono far credere
Il melodramma ha sempre fatto audience, e le mani si stringono più compassionevoli quando il motivo di piangere è così tradizionale. Così plateale. Poco originale.
No.
Luise se ne è andata perché era ora di andarsene.
Perché spendeva troppo tempo nel far andar via dai vestiti quel puzzo di chiuso che ti guasta i polmoni come un cancro. Peggio.
La verità è che non sparo più come una volta.
La mia barba si dirada e mangio sempre meno proteine.
Sputo sempre,ma non sono scontroso né maleducato.
Non sono cattivo,ma non sono buono.
E tra il bianco e nero dico grigio.
Proprio come tutti i cazzo di gatti.