29 dicembre 2005

annemarie

Se solo si potesse
riavvolgere
la sua vita -ogni vita- deviare le traiettorie,
ingannare la sequenze,
rallentare il ritmo e
fermare quest'attimo prima che sia già finita
-non lasciar cadere le spighe,
non sgrullare la cenere,
non chiudere gli occhi,
non andar via,
resta
-così.

26 dicembre 2005

mangiatrice di carta










scarpette rosse.
batti i talloni.
per volare lontano.
per non truccare con le parole,
per incantare con i fatti.
e la tua aria profuma d'inverno.
ho bisogno di folgorazioni per.
hai bisogno di violento.

diamine.

25 dicembre 2005

il fantasma dell'opera.

Il piccolo antro dal quale ritmati si libravano respiri scanditi.
Le piccole rughe a cornice di iridi brillanti.
La bocca osservata dai contorni sfocati.

Il tatto.

I sensi.
I contorni di un viso privati di luce e consistenza. Immaginati.
Chiudi gli occhi.
E nel buio indovina la forma fermando le mani in delicata presa.
Le mani.

Il tatto.

Immagina di avere tra le mani il niente dalla forma definita.
Accarezza il niente, immaginando la sensazione del contatto sulla pelle liscia a scandire lineamenti.
Afferra l’aria che vitalizia.
Modella espressioni accompagnando, gli angoli di quella bocca immaginata a memoria,in sorriso.
Le dita sulle sue palpebre. A soffocare il suo osservare.

Il tatto.

I suoi occhi.
Scivolano le dita sulle piccole rughe:morbidezze ondulate.
Delicate prese.
E l’aria che ti avvolge ha la forma delle sue mani immaginate.
Immagina di far scorrere la tua mano lungo la linea trasparente dell’aria.
E ritorna indietro.
Verso il suo corpo fatto di aria.
Accarezza l’ illusione dipinta.
Alimenta la tua follia,stringi l’etere vestito dei suoi abiti ed inventa sonate settecentesche per guidare il suo corpo in volteggi nivei.

Il tatto.

Il suo corpo soltanto inventato.
La sua sagoma ti rapisce in affezioni vitree.
Respira e nel farlo inala i suoi contorni con decisione fino a renderli tremanti.
Le tue mani stringono il niente dalla forma definita.

Il tatto.


Ingannevole ricostruzione.

23 dicembre 2005

desdemona.


la notte si protrae.
come osservare un suicidio consumarsi.
deve sempre ritornare il mattino?
ritorna.
in questa luce che era puntino e si trasorma in linea.
una retta è formata da migliaia di punti.
per una retta passano migliaia di punti.
l ami aretta via è stata persa.
quante punti ho incrociato?
ma che diamine.
demone.
ansia.
divora.
demone.

visivo distorto.come un immenso errore di valutazione.


ed intravedo,forse senza errore,
il tuo profilo tra foglie verdi appassite.
ingiustamente familiare.
stranamente caro.
e non trovo il coraggio o il pretesto,per azzardare saluti.
assistere a reazioni variopinte.
così sei:silenziosa e in un profilo raccolta.
bassi i toni di conversazione che non mi vedono come interlocutrice prima.
sottraggo parole ai tuoi discorsi che paiono nobili spirali.
senza che tu te ne avveda,
o del tuo affascinante donare
silenziosa complice.

ritorno a casa

tutto ha il peso della neve.
un silenzio ovattato che non concede replica.
odio la parola fine come si può odiare la morte.
un ultimo appello.
ho sete.di un qualcosa che in questa casa non sembra esistere.
ho fame,ma non ho voglia di saziarmi poichè essere satolli non implica ulteriore ricerca.
ma cosa cerco...?
la serenità.
perchè sono così pochi a chiederlo?
ragioni per due mi hanno detto.
delitto sospeso.
mi andrebe un gelato alla frutta con le amarene sopra.
amare.a marene.gelato.pilato.colpecole.


di cosa?

epistole1

audiovisivoconvulsivo
è la pippa mentale per eccellenza.