4 luglio 2006

zero a zero.

scrive:
è assurdo che quando ci si voglia lasciar andare se lo si debba sempre imporre.si sa che la meta è molto di più di ciò che c'è.ma si resta attaccati,con la voglia del tuffo,ma che diventa niente in confronto alla solidità del suolo.e le radici sono profonde.e non ci si fida mai delle sensazioni.e il pensiero traina.e ciò che è meglio non è mai quel che ci fa star bene.e ora spengo la testa e domani mi butto su un treno e ciò che avrò lasciato sarà solo quel che ritroverò.

e dico:cazzo che botta,ho detto cazzo che botta.
mario mi dice che faccio troppa dietrologia,l'ho sentiro ripetere da un giornalista sportivo proprio ieri sera e mi è tornato in mente.non che non ci abbia pensato.
c'ho pensato un sacco invece.
perchè ho sempre il timore,che poi non è proprio timore,che dietro la piglia ci sia un'ombra che non s'è presa in considerazione.
e non ho proprio più voglia di farmi prendere per il culo in modo mediocre.
non che mi stiano prendendo per il culo,intendiamoci.
ho una bizzarra teoria:se mi prendi per il culo almeno fai in modo ch'io non me ne accorga,se non che gusto c'è?
non vabbè,divago come sempre;ma ho fumi della febbre e l'unica cosa che mi rimane da fare è quella di perdermi in uno sproloquio e andare avanti ad inseguirmi per un pò.
domani è il compleanno di willie,domenica quello di giulia,ieri quello di maa.
ho deciso che a maa regalerò CHE TU SIA PER ME IL COLTELLO.
dovrei smetterla di avere questo tono così confidenziale-tardoadolescenziale.
1984.
sto leggendo 1894,rata numero 6.
in modo romantico,ma vaffanculo al romanticismo và.
il fatto è che digito con rabbia,ma non sono arrabbiata,non sono nemmeno lontanamente nervosa.
giù in cucina mi aspetta un piatto di insalata di pasta che ho cucinato per me.
e il buffo è che ho sempre odiato le isalate di pasta.
comunque.
tutti credono di essere migliori di tutti.
ogni ingrediente in quell'insalata ha la presunzione di pensare di essere migliore degli altri.
dai cubetti di prosciutto arrostito,ai chicchi di mai passando per il tonno.
ma dico io:non siamo proprio capaci di ammettere la semplice diversità?
e questa non vuole essere in alcun modo una metafora.sto parlano di ingredienti,non di altro.

scrive:
(in risposta alla mia domanda sul come è stata la mostra)
ne avevo forse troppa famee me ne hanno dato solo un assaggio,accidenti!conosci i suoi quadri?prova tangibile della labilità dei confini.Caronte ne sarebbe fortunatamente disorientato.

mi viene da pensare che di questo sproloquio nessuno capirà un emerito cazzo.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

ah,giusto!

Anonimo ha detto...

ma con chi parli?

elsi ha detto...

con nessun.veramente con nessuno.

MariO ha detto...

grazie, essere citato da audiovisivoconvulsivoealternativo mi lusinga..

:))

io ho capito tutto

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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